La sfortuna – o la fortuna, a seconda dei punti di vista – di Vicenza, è quella di trovarsi nel bel mezzo di un triangolo ingombrante: quello che unisce Verona-Padova-Venezia.
Una concorrenza mica da ridere e che la porta a rimanere un po’ defilata, fuori dagli itinerari turistici di massa.
E il che ha comunque dell’incredibile visto che Vicenza è Patrimonio UNESCO insieme alle Ville del Palladio in Veneto.
In questo post trovate i miei suggerimenti per visitare Vicenza in un giorno: sono sicura che ne rimarrete conquistati, proprio come è successo a me.
Itinerario a piedi a Vicenza
Ecco qui la cartina del nostro itinerario a piedi a Vicenza: fate conto che siamo arrivati la mattina intorno alle 9.30 e siamo ripartiti il pomeriggio intorno alle 17 riuscendo a visitare tutto senza correre.
Iniziamo!
Cosa vedere a Vicenza
Vicenza dalla sommità del Monte Berico
Le città viste dall’alto hanno sempre un fascino speciale per cui partiamo subito col botto.
Da Piazzale della Vittoria, di fronte al Santuario della Madonna di Monte Berico, Vicenza si presenta.
E sembra dire: “Beccatevi questo!”.
Mi raccomando, prima di iniziare la discesa lungo i portici di Viale X giugno che vi porteranno dritti dritti in centro, non mancate di visitare il Santuario.
Giardini Salvi
Proprio accanto alle mura di Piazza Castello sorge questo piccolo spazio verde attraversato dalle acque della Seriola.
Al suo interno non perdetevi la Loggia Valmarana, splendido esempio di architettura palladiana.
Corso Palladio
Varcata Porta Castello si mette piede su quella che è la via principale di Vicenza: Corso Andrea Palladio.
Da percorre in tutta la sua lunghezza, dall’inizio alle fine, rigorosamente con il naso all’insù per ammirare i sontuosi palazzi di eredità palladiana.
Gemme preziose incastonate una dietro l’altra.
Teatro Olimpico
Al contempo l’opera prima e l’ultima opera del Palladio, che morì prima di vederla completata.
Il Teatro, che si ispira ai grandi teatri romani, venne inaugurato nel 1585 con la rappresentazione dell’Edipo Re: le scene, raffiguranti la città di Tebe, furono realizzate in legno e stucco per un uso temporaneo, non vennero mai rimosse e sono miracolosamente sopraggiunte fino ai nostri giorni.
Il risultato è uno straordinario gioco di prospettiva accentuato dal sapiente uso dei chiaro-scuri: l’ultimo regalo del grande architetto alla sua città.
Il costo del biglietto intero per il Teatro Olimpico è di 11€ a persona: se oltre al Teatro Olimpico volete visitare anche qualche museo, la Vicenza Card vi permette di risparmiare un bel po’.
Tre Piazze e una Basilica
Le tre piazze sono rispettivamente Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe e Piazzetta Andrea Palladio.
Ma attenzione, non lasciatevi ingannare dal nome: la Basilica Palladiana che si affaccia su Piazza dei Signori non è una chiesa, bensì il Palazzo della Ragione rivisto e corretto – neanche a dirlo – proprio dal Palladio.
E’ stato lo stesso architetto a definirlo basilica in omaggio alle strutture dell’antica Roma, dove nella basilica appunto si discuteva di politica e di affari.
Casa Antonio Pigafetta
Il n’est rose sans espine.
Questa è la frase che si trova scolpita al n.9 di Contrà Pigafetta. In questa casà abitò Antonio Pigafetta, navigatore e geografo che partecipò alla prima circumnavigazione del globo insieme a Magellano.
Passare di qui è d’obbligo per un viaggiatore.
Ponte San Michele
Da questo ponte, costruito sul modello dei ponti veneziani, si può ammirare uno degli scorci più belli e romantici di Vicenza.
Quasi un angolo di Venezia…a Vicenza!
Arco delle Scalette
L’Arco delle Scalette segna l’accesso al Monte Berico dal centro della città.
I gradini da fare sono ben 192, tutti in salita ovviamente, ma una volta arrivati in cima il panorama è spettacolare.
Ad un certo punto la strada qui si dirama: proseguendo si ritorna al Santuario della Madonna di Monte Berico, mentre girando a sinistra lungo Via Bastian si possono scoprire ancora due chicche di Vicenza.
Villa Valmarana
Villa Valmarana è meglio conosciuta come Villa Valmarana “ai Nani” per via delle statue di nani che ornano il muro di cinta.
Come mai proprio i nani? Leggenda vuole che la figlia del nobile proprietario fosse affetta da nanismo e per nascondere al mondo la sua deformità fu confinata nella villa circondata solo da servitori nani.
Un giorno però vide entrare nel giardino della villa un bellissimo principe in sella al suo cavallo. Innamoratasi perdutamente di lui e divenuta consapevole del suo difetto fisico si tolse la vita gettandosi dalla torre.
Qui le versioni si dividono: c’è chi dice che i nani rimasero pietrificati dal dolore e chi invece che furono pietrificati per punizione, condannati a vegliare per sempre la fanciulla.
Comunque sia andata i nani sono diventati il simbolo di Villa Valmarana.
Villa Almerico Capra Valmarana (La Rotonda)
E’ la villa palladiana più famosa, quella che concentra in sé tutti i principi dell’architettura del Palladio.
In realtà a guardarla non sembra neanche una villa: ricorda piuttosto una chiesa, un tempio dell’antica Grecia.
Davvero unica nel suo genere.
Da qui si torna indietro fino al bivio incontrato al termine delle scalette: girando a sinistra e proseguendo dritto si arriva ai portici che riconducono al punto di partenza.
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