Dopo i nostri due viaggi on the road in terra irlandese, in questo post ho raccolto informazioni e consigli per organizzare un viaggio fai da te in Irlanda.
Come al solito consigli pratici dalla A alla Z.
A – Aran Islands
Inishmore, Inishman, Inisheer.
Tre isolette al largo della Contea di Clare anche se giuridicamente appartengono a quella di Galway.
Qui, dove vengono prodotti i famosi maglioni di lana, il tempo sembra essersi cristallizzato insieme agli infinti muretti a secco che costeggiano le strade immerse nel verde.
Noi abbiamo visitato sia Inishmore, la più grande delle tre isole con il suggestivo forte Dun Aengus a strapiombo sull’oceano che da solo merita una visita, che Inisheer con il famoso relitto della nave Plassey. Inishmaan, invece, ce la riserviamo per un prossimo viaggio, dicono che sia quella più autentica e selvaggia.
Scegliete quella che vi ispira di più ma andateci, ve ne innamorerete.
Un mondo a parte rispetto a tutto il resto d’Irlanda. Sul come raggiungerle scendete fino alla lettera T-Traghetti.
B – Bed&Breakfast
Non si può andare in Irlanda e non pernottare in uno dei tantissimi bed&breakfast simbolo dell’ospitalità irlandese.
Noi li abbiamo prenotati tutti via prima di partire, in modo da non perdere tempo nel cercare una sistemazione per la notte una volta là, ma questo dipende un po’ dal vostro modo di viaggiare.
Volete mettere cominciare la giornata con una bella Irish breakfast? (lettera I-Irish breakfast)
C – Cliffs of Moher
Le scogliere irlandesi per definizione: una meraviglia della natura che lascia a bocca aperta.
L’accesso alle Cliffs of Moher è libero, ma se arrivate in macchina o in moto, ricordatevi che il parcheggio del Visitor Centre è piuttosto salato.
Se riuscite cercate di arrivare la mattina presto o il tardo pomeriggio, così da evitare i bus dei grupponi organizzati di turisti.
Avvicinatevi alla O’Brien’s Tower, seguite il sentiero “ufficiale” fino al cartello che vieta di proseguire oltre e poi…superatelo!
Il sentiero non è pericoloso, è abbastanza largo e non ci sono punti particolarmente esposti sullo strapiombo, basta prestare un minimo di attenzione e avere delle scarpe adatte, se non da trekking leggero almeno da ginnastica (ve lo dico perché ho visto ragazze con le ballerine e ragazzi in infradito…paura!)
Mano a mano che proseguite verso l’altra torre di avvistamento, Hag’s Head, vi ritroverete intorno sempre meno gente: non vorrete più andare via.
D – Dublino
Ormai lo sapete, io per Dublino ho un debole.
Nonostante ciò, mi sento di dire che la vera Irlanda, quella di cui ho più nostalgia, è altrove.
Per cui, se siete indecisi se includere o meno Dublino nel vostro viaggio in fai da te in Irlanda, ricordatevi che la capotale irlandese è perfetta per un weekend e potete quindi “recuperarla” facilmente.
E – Éire
Ovvero il nome ufficiale della Repubblica d’Irlanda a partire dal 1937, con l’indipendenza dal governo britannico.
Éire, che significa terra, richiama proprio la dea che nella mitologia celtica aiutò i gaelici nella conquista dell’Isola di Smeraldo.
F – Failtè
Benvenuti in gaelico.
Lo troverete scritto ovunque: sui cartelli d’ingresso alle città, all’entrata di negozi e ristoranti, così come sulle insegne dei B&B.
L’ospitalità irlandese del resto è leggendaria: Céad míle fáilte allora, cento volte benvenuti.
G – Guinness e non solo
Dici Guinness e dici la birra scura per antonomasia: il suo colore rubino intenso, la schiuma densa e compatta, il caratteristico gusto amarognolo la rendono praticamente unica.
Ma non è la sola birra ad essere prodotta qui in Irlanda.
Vi lascio tre nomi su tutti da provare: Kilkenny, Murphy’s e Smithwick’s.
H – Howth
Questo paesino di pescatori è ideale per passare una giornata completamente immersi nella natura a pochi chilometri da Dublino.
Si raggiunge comodamente con la DART, un trenino in superfice che corre parallelo alla costa.
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COSA VEDERE A HOWTH, IL VILLAGGIO DI PESCATORI NELLA BAIA DI DUBLINO
Arrivate fino al faro che domina il carinissimo porticciolo, poi scegliete uno dei percorsi che si inerpicano su per il promontorio: lo spettacolo è garantito.
E alla fine concedetevi una meritata seafood chowder (lettera Z- Zuppa di pesce) in uno dei tanti ristorantini a due passi dal molo.
I – Irish breakfast
In pratica la colazione del campione.
Due salsicce, due fette di bacon, un uovo all’occhio di bue, un pomodoro grigliato, una o due crocchette di patate, fagioli in salsa di pomodoro, funghi, una fetta di black pudding e una di white pudding, pane tostato e marmellata a piacere.
Il tutto annaffiato con tè o caffè nero americano. Per iniziare la giornata con il piede giusto.
J – James Joyce
Il più grande scrittore irlandese del Novecento.
Se anche voi però avete alzato bandiera bianca con l’Ulysses e il flusso di coscienza di Leopold Bloom, provate con Gente di Dublino.
Ogni Bloomsday è poi una buona scusa per riprende l’opera prima di Joyce da dove la si era interrotta.
K – Killarney National Park
Si tratta del primo parco nazionale istituito in Irlanda e copre un’area grande qualcosa come 10 mila ettari.
Il modo migliore per esplorarlo è sicuramente in bicicletta che potete noleggiare in uno dei tantissimi rent a bike che si trovano all’ingresso del Parco.
Punto di partenza ideale è la Mukross Abbey e da lì un sentiero conduce fino alla vittoriana Mukross House e alla Torc Waterfall.
Ma uno degli angoli suggestivi del Parco è The Meeting of the Waters, dove le acque dell’Upper Lake, del Muckross Lake e del Lough Leane si incontrano.
Da non perdere anche il suggestivo Ross Castle e per i più allenati la salita al Gap of Dunloe.
L – Lighthouses
Non so voi ma io ho una vera e propria fissa per i fari. La mia classifica personale dei fari irlandesi visti finora:
- Faro di Black Head che emerge dai lastroni di pietra in mezzo al Burren;
- Faro di Loop Head, meraviglia inaspettata sulla punta della poco conosciuta – anche se a pochi chilometri dalle Cliffs of Moher – Loop Head Peninsula;
- Baltimore Beacon per il suo colore e la sua forma particolare che gli sono valsi il soprannome di Lot’s wife.
Una menzione a parte la merita il Faro di Fastnet costruito sullo scoglio che è il punto più meridionale d’Irlanda, in pieno Oceano Atlantico, visibile da Mizen Head.
M – Meteo
If you don’t like the weather in Ireland, don’t worry, wait a few minutes.
Questo detto irlandese riassume in pieno l’atteggiamento che si deve avere verso il meteo.
In Irlanda le nuvole corrono veloci, quindi mai scoraggiarsi se la giornata inizia sotto una pioggia battente: state pur certi che prima o poi il sole farà capolino tra le nuvole regalandovi dei colori pazzeschi.
Come canta Fiorella Mannoia “il cielo d’Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero“. Ed è davvero così.
N – Noleggiare un auto in Irlanda
Se c’è un paese che si presta ad un on the road quello è proprio l’Irlanda.
Non fatevi spaventare dalla guida a sinistra: dopo i primi minuti di panico diventa quasi naturale.
Il consiglio che vi posso dare però è quello di noleggiare la macchina con l’abbattimento totale della franchigia perché è facile magari fare il filo a qualche muretto o ai marciapiedi.
Per il resto fidatevi: è più facile di quel che sembra.
O – O’Connor’s Pub
Se passate da Doolin dovete per forza fare tappa qui.
Che sia per una semplice pinta di birra o per una cena a base di irish stew. Il posto ideale per un po’ di sano craic con musica tradizionale dal vivo.
Segnatevelo.
P – Pecore
Penso di non avere mai visto così tante pecore come in Irlanda: tanti piccoli puntini bianchi disseminati qua e là nel verde infinito.
Ricordatevi solo che le pecore hanno sempre la precedenza e soprattutto non hanno fretta di spostarsi se sono in mezzo alla strada.
Anche se vi attaccate al clacson continueranno a brucare l’erba, infischiandosene.
Q – Quanti giorni per un viaggio in Irlanda
Domanda che ci viene spesso posta da chi sta organizzando un viaggio in fai da te in Irlanda: noi siamo stati in Irlanda due volte, rispettivamente per 7 e 10 giorni, e non l’abbiamo ancora girata tutta.
C’è chi in due settimane si azzarda a compiere il giro completo, ma a mio parere servirebbero almeno una ventina di giorni.
Il consiglio che vi posso dare è quello di calcolare bene le distanze che volete coprire in giornata, soprattutto per evitare di passare tutto il tempo in macchina.
Anche perché i paesaggi irlandesi sono talmente belli che vorrete fermarvi praticamente ad ogni curva.
R – Ring of Kerry e altri ring
Il Ring of Kerry è una delle strade panoramiche più famose d’Irlanda ed è ovviamente gettonatissimo: armatevi quindi di pazienza e preparatevi a sgomitare nelle piazzole di sosta tra bus turistici e camper.
Molti però non sanno che circa a metà del Ring of Kerry si può prendere una deviazione per il Ring of Skellig che da Ballinskellig conduce fino a Portmagee.
In questo tratto – udite udite – bus e camper non possono transitare (olèèèè) perché le strade sono davvero strettissime.
Se avete tempo vi consiglio poi di proseguire per Valentia Island dove le sole Geokaun Mountains con le Fogher Cliffs meritano di allungare la strada.
Ancora meno conosciuto il Ring of Beara, un anello di 80 km che corre lungo la Beara Peninsula: se non avete tempo di compiere l’intero periplo potete scavallare lungo l’Healy Pass.
Preparatevi a panorami che tolgono il fiato ad ogni curva.
S – Skellig Rocks
Le Isole Skellig si trovano 12 km al largo di Portmagee nella contea del Kerry e, oltre ad essere Patrimonio UNESCO, sono un’importante riserva naturale di pulcinella di mare e sule.
Proprio per questo, l’accesso a Skellig Michael – la più grande delle due isole e l’unica visitabile – è strettamente controllato.
Le imbarcazioni che possono attraccare devono avere un permesso speciale e possono portare solo un numero limitato di visitatori al giorno.
Insomma un’avventura solo mettersi in ballo. Perché poi su quelle barchette se il mare è agitato si balla per davvero.
E non è neanche detto che si riesca ad attraccare perché dipende dalle condizioni meteo.
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T – Traghetti
Iniziamo dai traghetti per raggiungere le isole Aran.
I punti di imbarco sono due: Doolin, di solito usato come base per visitare le Cliffs of Moher, e Rossaveal a pochi chilometri da Galway.
Se soffrite il mal di mare, evitate d’imbarcarvi da Doolin: i traghetti sono molto più piccoli e il braccio di mare che lo separa da Inisheer, l’isola più vicina, è spesso soggetto a forti correnti che rendono la traversata parecchio mossa.
Se decidete di avventurarvi lungo Valentia Island ricordatevi che potete risparmiare tempo prendendo il traghetto che da Knight’s Town porta direttamente a Reenard Point e poi da lì a Cahersiveen, incrociando nuovamente il Ring of Kerry.
Sempre per guadagnare un bel po’ di tempo potete tagliare l’estuario del fiume Shannon, lungo più di 100km, prendendo il traghetto che da Tarbert nel Kerry porta in circa venti minuti a Killimer nel Clare.
U – Ulster
Da non confondere con lo stato dell’Irlanda del Nord.
Ulster è infatti una denominazione geografica e comprende sia le nove contee che compongono l’Irlanda del Nord sia tre contee della Repubblica d’Irlanda: Cavan, Donegal e Monaghan.
V – Verde
Il verde che ho visto in Irlanda non l’ho visto da nessuna altra parte.
Provate a googlare “gradazioni di verde”: ecco, tutte queste diverse tonalità in Irlanda ci sono per davvero.
Per la serie 50 sfumature. Di verde però.
W – Wild Atlantic Way
Da Cork a Malin Head, il punto più settentrionale d’Irlanda.
2.500 km di paesaggi magnifici tra scogliere a strapiombo sull’oceano, fari, pittoreschi villaggi, insenature profonde e spiagge di sabbia bianca finissima.
7 contee da attraversare. 157 discovery points tutti da scoprire.
Una delle strade costiere più spettacolari al mondo.
X – Passo
Come per il Giappone anche qui…passo!
Y – Yeats
Cast a cold eye. On life, on death. Horseman, pass by!
E’ l’epitaffio posto sulla tomba di William Butler Yeats nella città di Sligo, ai piedi del massiccio del Ben Bulben.
Poeta, scrittore, drammaturgo, ma soprattutto cantore del folklore tradizionale irlandese: la sua opera Fiabe irlandesi apre le porte ad un mondo magico popolato da folletti, spettri e banshee.
Premio Nobel per la Letteratura nel 1923 per la sua poetica sempre ispirata, che con alta forma artistica ha dato espressione allo spirito di un’intera nazione. Da leggere prima di partire.
Z – Zuppa di pesce
Al solo pensiero ho già l’acquolina in bocca.
La seafood chowder è una vera prelibatezza irlandese: una cremosa zuppa di pesce servita calda con pane nero o crostini di accompagnamento.
Ottima sia come starter che come main course.
Se avete dubbi o domande particolari scrivetemi una mail o lasciatemi un commento qui sotto.
Per il resto non posso che augurarvi buon viaggio: sappiate solo che l’Irlanda vi entrerà per sempre nel cuore.
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4 comments
Ciao Elena, utilissima questa guida! Allora noi staremo 16 giorni, l'idea è di percorrere la Wild Atlantic Way tagliando però un pò la parte sud da sotto Dublino a Killarney, diciamo che la Wild Atlantic Way vera e propria la inizieremo dal Ring of Kerry, tra l'altro grazie della dritta per il traghetto da Valentia Island. Ti confesso che scegliere l'itinerario e le cose da vedere è stata durissima! Spero solo di non sentirmi male durante la traversata per le Aran dato che avendo casualemente prenotato un BeB vicino al molo partiremo proprio da Doolin!
Ciao Vale, scegliere cosa sacrificare è sempre difficile ma direi che in 16 giorni riuscite a vedere un bel pò di cose!
Con il traghetto da Doolin magari siete più fortunati di noi: in ogni caso state leggeri a colazione e fate scorta di travelgum che non si sa mai 😉
alla frase non ho mai visto così tante pecore… ho riso… c’è un posto migliore… in 45 giorni in NZ ho visto più pecore che persone.. 🤣 🤣
La Nuova Zelanda è in wishlist, ma ancora mi manca: anche lì sicuramente non si scherza in quanto a pecore 🤣