Una delle fioriture più spettacolari al mondo, in quello che è “il luogo più simile al Tibet che esista in Europa” come lo ha definito Fosco Maraini.
Puntuale come ogni anno, tra maggio e luglio, la fioritura di Castelluccio dipinge con le sue pennellate di colori l’altopiano di Castelluccio trasformandolo in un quadro impressionista dalle mille sfumature.
Un’esplosione di colori incredibile, da vedere con i propri occhi almeno una volta nella vita.
Dove vedere la fioritura
La Piana di Castelluccio, teatro della fioritura, si trova all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a circa 1.450 metri di altitudine.
Situato al confine tra Umbria e Marche, l’altopiano è dominato da un colle su cui svetta il piccolo borgo di Castelluccio – purtroppo ancora gravemente danneggiato dal terremoto del 2016 – e dal profilo caratteristico del Monte Vettore, la cima più alta dei Sibillini con i suoi 2.478 metri di altezza.
La Piana copre un’area di circa 15 chilometri quadrati ed è costituita dal Pian Grande, dal Pian Piccolo e dal Pian Perduto: è proprio qui che viene coltivata la lenticchia IGP simbolo di Castelluccio e che, insieme agli altri fiori, dà vita alla celebre fioritura.
Quando inizia e quanto dura la fioritura di Castelluccio
La risposta è…dipende!
Indicativamente il periodo della fioritura va da fine maggio ad inizio luglio, ma non bisogna dimenticare che si tratta di un fenomeno naturale che può variare di anno in anno a seconda delle condizioni climatiche.
Il tempo di semina è l’unico fattore umano che può in qualche modo influenzare il periodo della fioritura, anticipando o posticipando la sequenza di colori nei vari appezzamenti a cui si mischiano i fiori selvatici.
Di fatto però è proprio così che si viene a creare la tipica scacchiera di colori della Piana: si comincia a maggio con il giallo della senape seguito poi dal rosso dei papaveri e dal bianco della camomilla e del leucantemo, per arrivare al viola della legousia e infine, ma non sempre, al blu dei fiordalisi ad inizio luglio.
Il periodo migliore per ammirare la sinfonia di colori che avvolge l’altopiano di Castelluccio è quindi tra fine giugno e inizio luglio, ma ogni aggiunta di colore regala uno scenario unico che cambia di settimana in settimana: come un quadro che viene pian piano dipinto da un pittore vale la pena vederlo in ogni momento della sua evoluzione.
Ovviamente i giorni tra fine giugno e inizio luglio diventano anche i più caotici per cui, se potete, evitate di recarvi a Castelluccio nel weekend.
In ogni caso cercate di arrivare presto al mattino, così da ammirare la tipica nebbia che avvolge la Piana dissolversi lentamente.
Nel 2020 la Piana di Castelluccio è stata presa d’assalto ancora più del solito: noi pur essendoci andati di lunedì abbiamo trovato comunque parecchio casino fin dalle prime ore del mattino.
E’ anche vero che molti si limitano a camminare lungo la strada provinciale che taglia la Piana, mentre il mio consiglio è di camminare quanto più potete per immergervi completamente in questo luogo magico.
Intorno al tardo pomeriggio, inoltre, la Piana si svuota della maggior parte dei visitatori e potrete godervela in quasi totale solitudine!
Monitorare la fioritura con la webcam
Un trucco per visitare la Piana di Castelluccio nel momento di massimo splendore della fioritura può essere quello di tenere monitorata la webcam di Castelluccio.
Questa webcam, installata nel 2008, funziona infatti ad energia solare e ogni 5 minuti scatta una fotografia dell’altopiano regalando immagini meravigliose in ogni stagione.
Come funziona la fioritura di Castelluccio
La fioritura di Castelluccio viene spesso associata alla fioritura della lenticchia, ma in realtà non è dovuta solo a quello.
La tavolozza di colori è infatti il risultato della presenza nei campi coltivati di piante selvatiche “infestanti” che crescono e fioriscono spontaneamente.
Quello che di solito per le coltivazioni rappresenta un problema, qui nella Piana di Castelluccio è invece un fattore positivo: le radici di queste piante mantengono un tasso di umidità costante nel terreno, permettendo alla lenticchia di svilupparsi.
In attesa quindi di raccogliere l’oro di Castelluccio, la lenticchia, ecco andare in scena uno spettacolo che non ha nulla da invidiare ad altre fioriture più famose, anzi:
- ad aprire le danze ad inizio maggio la senape selvatica con le sue corolle gialle e i primi papaveri che cominciano a colorare di rosso la Piana;
- verso la metà del mese compaiono i bianchi fiori della camomilla bastarda e del leucantemo, simili a grosse margherite.
- sempre nel mese di maggio, inizia a fiorire anche il cosiddetto “specchio di Venere”, la legousia, con il suo tocco viola chiaro che precede l’arrivo del blu intenso del fiordaliso tra giugno e luglio.
La fioritura di Castelluccio a volte viene chiamata anche fiorata, ma non è da confondere con l’infiorata: questa infatti è la celebrazione della festa del Corpus Domini attraverso la realizzazione di tappeti colorati fatti con i petali dei fiori.
Tra le infiorate più famose c’è sicuramente quella di Spello, sempre qui in Umbria.
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I miei consigli per ammirare al meglio la fioritura: punti panoramici e sentieri
Tutta l’area del Pian Grande offre tantissimi punti panoramici sulla fioritura: la cosa fondamentale è non limitarsi a camminare a bordo della strada provinciale, ma aver voglia di esplorare a piedi i diversi sentieri che partono proprio da qui.
Il primo che vi suggerisco di percorrere è ovviamente quello che sale al paese di Castelluccio, parallelo alla strada asfaltata: da qui riuscirete già a scattare delle fotografie bellissime.
Arrivati nella piazza centrale del paese, non dimenticate di affacciarvi sul lato marchigiano per ammirare la bellezza delicata del Pian Perduto, con meno colori ma egualmente suggestivo.
Anzi se avete tempo esplorate anche questa parte della Piana, con molta meno gente rispetto al Pian Grande.
In prossimità del presidio dell’Esercito parte invece il sentiero che ridiscende sulla Piana: questo è indubbiamente uno dei punti panoramici migliori sui campi colorati!
Potete seguire il sentiero fino ad arrivare in prossimità del famoso bosco a forma d’Italia, posto sulle pendici di Poggio Croce e da lì tagliare per i campi fioriti seguendo, mi raccomando, i passaggi appositi delimitati dai cordini.
Dall’altro lato della strada provinciale potete invece sfruttare i passaggi tra i campi per ammirare la fioritura e il Monte Vettore sullo sfondo.
Da qui potete risalire in paese dal lato dell’area del Deltaplano, dove sono stati trasferiti i punti di ristoro dopo il terremoto.
Per chi avesse più tempo, oltre che gambe, segnalo il sentiero che porta in cima a Poggio di Croce, punto panoramico privilegiato su Castelluccio e la Piana.
Rispettare la fioritura: cosa NON fare
Non più solo campi di lavanda e di girasoli: negli ultimi anni Castelluccio con la sua fioritura è diventato uno degli spot più instagrammati del periodo estivo.
Ecco allora scatenarsi l’esercito dei selfie capitanato dalle pseudo-influencer con cappello di paglia d’ordinanza pronte a farsi fotografare in mille pose da accompagnatori più o meno consenzienti.
E fin qui pazienza, ognuno segue il gregge di cui si sente parte. Ma se per scattare una stupida fotografia a farne le spese è il lavoro altrui anche no!
Sembrerà banale dirlo, ma dai crateri che manco gli unni di Attila, il messaggio sembra non entrare nella testa delle persone e questo nonostante i cartelli in mezzo ai prati: non-entrare-nei-campi, non-calpestare-i-fiori, campi-di-lenticchie-non-calpestare.
Non dimentichiamoci che tra quei fiori ci sono infatti le lenticchie: se vengono calpestate significa che non potranno essere raccolte e tutto il lavoro di semina andrà sprecato.
Quindi ripetiamolo insieme: non strappiamo i fiori, non entriamo nei campi e camminiamo negli spazi tracciati. E se bisogna riprendere qualcuno che non rispetta la fioritura…beh facciamolo!
Il borgo di Castelluccio
Castelluccio svetta solitario sulla collina che domina la Piana ed è in realtà una piccola frazione di Norcia.
Purtroppo il terremoto del 2016 lo ha gravemente danneggiato: la ricostruzione procede a rilento e ancora oggi sono visibili cumuli di macerie e edifici puntellati, tanto che l’Esercito qui ha un presidio fisso.
C’è però qualcosa che anche noi possiamo fare per supportare gli abitanti e dare un po’ di ossigeno all’economia locale: pernottare e mangiare a Castelluccio.
Dove dormire a Castelluccio
A seguito del terremoto, sono solamente quattro le strutture ad oggi aperte in cui è possibile pernottare a Castelluccio:
- Agriturismo Monte Veletta
- Agriturismo Locanda de Senari
- La Valle delle Aquile B&B
- Villa Tardioli
Durante la fioritura non è facile trovare posto, per cui se potete cercate di prenotare con parecchio anticipo.
Dove mangiare a Castelluccio e dove comprare la lenticchia
Pur essendo ancora classificata come zona terremotata, a Castelluccio ci sono diversi punti ristoro e bancarelle di produttori locali.
Questi si trovano sia in Piazza Vettore, nel centro del paese, sia nel Deltaplano, la nuova struttura anti-sismica che affaccia direttamente sul Pian Grande dal lato del Monte Vettore.
Tra le diverse proposte io non posso che consigliarvi l’Agriturismo Il Sentiero delle Fate capitanato dalla grandissima Sara: qui non solo mangerete benissimo, ma sarete coccolati dalla gentilezza di Sara e del suo staff.
In tutti i punti di ristoro, così come nel chiosco che trovate proprio sulla Piana, è poi possibile acquistare la regina dei prodotti locali: la lenticchia di Castelluccio.
Essendo prodotto IGP costa un po’ di più rispetto alle altre varietà, circa 5€ a sacchetto, ma è un bellissimo regalo per sé e per gli altri da portare a casa!
Come arrivare a Castelluccio
Diverse sono le strade per arrivare a Castelluccio a seconda che si salga dal lato umbro o dal lato marchigiano.
La strada per raggiungere Castelluccio da Norcia e quindi dal lato umbro è sempre aperta, mentre i collegamenti con il lato marchigiano possono essere soggetti a chiusure dovute ai cantieri di messa in sicurezza dopo il terremoto.
Normalmente, comunque, durante l’alta stagione e dunque il periodo della fioritura le strade che salgono da Arquata del Tronto, Pretare/Forca di Presta e anche Visso risultano aperte.
In ogni caso per verificare lo stato di apertura dei collegamenti stradali controllate sempre il sito valnerinaonline.it.
Se preferite invece muovervi con i mezzi pubblici sappiate che da Norcia c’è un autobus di linea che in circa 1 ora sale a Castelluccio una volta a settimana, il giovedì, alle ore 6.25, 11:50 e 13:30, a cui si aggiunge una corsa anche il sabato in alta stagione.
Dove parcheggiare nella Piana di Castelluccio
Su tutto il territorio intorno a Castelluccio e alla Piana è non è consentito sostare lungo le strade provinciali, nonché sulle aree prative (ovviamente) e su quelle sterrate.
L’estate scorsa, proprio per gestire l’enorme afflusso turistico, l’Ente che gestisce il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha concesso la creazione di due aree di sosta temporanee sul Pian Grande e sul Pian Perduto: per auto e moto la sosta era gratuita dal lunedì al venerdì, mentre era a pagamento (5€) durante il weekend, i festivi e i prefestivi.
I camper potevano invece sostare gratuitamente dal lunedì al giovedì ma solamente nelle ore diurne, mentre dal venerdì alla domenica la sosta era pagamento (10€) e consentita in modo continuativo per un periodo massimo di 48 ore.
Probabilmente anche per i prossimi anni verrà adottata una soluzione simile: vi consiglio pertanto di tenere monitorate le notizie ufficiali.
Cosa fare a Castelluccio oltre la fioritura
Tutta l’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini offre tantissime attività da fare anche fuori dal periodo della fioritura di Castelluccio.
- Trekking: sono tantissimi i sentieri, più o meno impegnativi, che portano alla scoperta dei Sibillini.
Tra i più famosi c’è sicuramente il trekking che conduce sulla cima del Monte Vettore o quello che porta al Lago Pilato. - Escursioni a cavallo: è possibile esplorare sia la Piana di Castelluccio che i Monti Sibillini con delle bellissime passeggiate a cavallo.
Per vivere una true wilderness adventure vi segnalo Sibillini Ranch della famiglia Brandimarte che da generazioni alleva cavalli sul Pian Grande. - Parapendio e deltaplano: il volo rappresenta una tradizione ben radicata qui a Castelluccio dove da oltre trent’anni è attiva la Prodelta, scuola nazionale di volo libero.
L’orografia di quest’area infatti, con i suoi dolci pendii e le correnti ascensionali favorevoli, ben si presta a questa attività sportiva offrendo diversi punti di decollo e atterraggio.
Da non dimenticare infine che durante l’inverno tutta la zona della Piana è il paradiso per ciaspolate e sci di fondo.
Cosa vedere nei dintorni di Castelluccio: Norcia
Non si può passare da Castelluccio senza visitare Norcia che da qui dista solo una trentina di chilometri.
Nonostante siano ancora ben visibili i danni provocati dal terremoto e i ritardi della ricostruzione, per fortuna gran parte del centro storico di è oggi nuovamente visitabile anche se vi avviso: fa male il cuore vedere Norcia ancora ridotta così.
Dietro alle rovine e alle impalcature è però impossibile non scorgere la bellezza di Piazza San Benedetto, con al centro la statua del Santo e intorno la Basilica di cui il terremoto ha risparmiato solamente la facciata, il Palazzo del Comune e la rocca della Castellina.
Da Piazza San Benedetto si dirama poi Corso Sertorio, la via principale lungo cui si affacciano diversi negozi di prodotti tipici, mentre altri produttori e artigiani locali sono stati invece delocalizzati lungo Viale della Stazione.
Il sisma non ha infatti fermato la tradizione norcina e allora non dimentichiamoci di sostenere il coraggio di queste persone portando a casa qualche prodotto tipico locale!
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