Avete mai sentito parlare del Cristo Pensante delle Dolomiti?
Si tratta di una statua che è stata collocata sulla cima del Monte Castellazzo, al cospetto delle maestose Pale di San Martino.
Per raggiungerla si parte dal Passo Rolle passando dai rifugi Capanna Cervino e Baita Segantini: un trekking abbastanza facile, ma inserito in uno scenario da favola e quindi assolutamente da non perdere se vi trovate nella zona di San Martino di Castrozza.
Dati tecnici del sentiero del Cristo Pensante
- Punto di partenza: Passo Rolle
- Punto di arrivo: Cristo Pensante – Monte Castellazzo
- Dislivello: +400m
- Altezza massima: Cima Monte Castellazzo a 2.333m
- Durata: circa 5 ore per il giro ad anello, con imperdibile pausa pranzo (o pausa merenda) alla Baita Segantini compresa
- Difficoltà: E – Escursionisti
La storia del Cristo Pensante
Nonostante la statua del Cristo Pensante sia stata posta sulla cima del Monte Castellazzo nel 2009, la sua storia risale a molto tempo prima.
E’ infatti il 1983 quando il suo ideatore, il campione di ski-orienteering Pino Dellasega, vede a Varsavia una piccola statuina di legno raffigurante Gesù in atteggiamento pensieroso: in Polonia sono gli anni del Comunismo più esasperato, di Solidarnosc e di un giovane vescovo di nome Carol Wojtyla.
Pur non avendo una grande fede, quella statuina lo affascina e decide di acquistarla: quel Cristo Pensante rimarrà però appoggiato sulla stufa di casa sua per ben venticinque anni prima di trovare una nuova collocazione.
L’idea di posizionare il Cristo Pensante sulla cima del Monte Castellazzo gli viene infatti a seguito di due incontri particolari proprio in Val Venegia: il primo con sei frati francescani che, vestiti con saio e sandali, scendono verso valle cantando; il secondo con un uomo musulmano che, nel bel mezzo del Pian della Vezzana, prega rivolto verso La Mecca.
In quel momento capisce che la natura è il luogo ideale dove pregare, riflettere o anche semplicemente ringraziare “in silenzio, in sintonia con se stessi, lontani da regole e orari che hanno reso vuote le chiese”.
Il trekking del Cristo Pensante vuole quindi essere un percorso improntato alla riflessione e alla ricerca interiore: pur trovando nella statua del Cristo la sua rappresentazione, è in realtà un cammino aperto a tutti – indipendentemente dalla fede religiosa o meno – e in particolare a chi cerca nella natura la risposta alle proprie domande.
Dal Passo Rolle alla cima del Monte Castellazzo
Il punto di partenza dell’itinerario è il Passo Rolle a 1.984 metri di altezza e a circa 20 minuti di auto da San Martino di Castrozza.
Da qui potete decidere se salire al Cristo Pensante passando subito dalla Baita Segantini oppure, come abbiamo fatto noi, passare prima dal Rifugio Capanna Cervino (non dimenticate di farvi mettere il timbro del trekking sul passaporto delle Dolomiti!).
In ogni caso il sentiero da seguire fino al bivio è il sentiero R01 “Castellazzo – Trekking del Cristo Pensante”.
Dopo aver superato il Rifugio Capanna Cervino, situato a 2.084 metri di altezza, si prende il sentiero a sinistra che porta in vetta al Monte Castellazzo in circa un’oretta e mezza con una pendenza che in alcuni tratti si fa sentire, ma senza tratti esposti.
Arrivati in cima al Castellazzo la vista è stupenda sia sulle Pale di San Martino che sul Lago di Paneveggio, uno zaffiro incastonato nell’omonimo Parco Naturale.
Sulla vetta troviamo Lui, il Cristo pensante, seduto su un masso e con la mano sinistra a sostenere il viso assorto e in contemplazione del panorama.
Ai suoi piedi, una targa con incise alcune bellissime parole di Madre Teresa di Calcutta:
Trova il tempo di pensare, trova il tempo di pregare, trova il tempo di sorridere
Baita Segantini e ritorno al Passo Rolle
Dopo esserci riempiti gli occhi di tanta bellezza, scendiamo dal Monte Castellazzo dal versante opposto rispetto a quello da cui siamo saliti (occhio al fondo ghiaioso).
Seguiamo le indicazioni per Val Venegia/Baita Segantini e a mano a mano che procediamo ci avviciniamo sempre di più alle Pale di San Martino: sembra davvero di poterle toccare con un dito!
La vista è incantevole, specialmente sul famoso profilo del Cimon della Pala soprannominato “il Cervino delle Dolomiti” per via della sua forma appuntita e aguzza.
Dopo circa un’oretta di cammino raggiungiamo la splendida Baita Segantini, uno dei rifugi più fotografati delle Dolomiti.
Nonostante sia una domenica di agosto siamo fortunati e riusciamo a pranzare sulla terrazza del rifugio prima di rientrare al Passo Rolle e chiudere così l’anello.
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