Non si può visitare l’Isola di Skye e non cimentarsi in almeno uno dei suoi trekking.
So che molti, per questioni di tempo, si limitano a girarla in macchina fermandosi nei luoghi più famosi a portata di scatto – Kilt Rock ne è l’esempio perfetto, con il comodo parcheggio a pochi metri dalla cascata che si getta nel mare – ma per vivere pienamente la bellezza di Skye…beh bisogna muovere le chiappe gambe!
Ecco allora quali sono, secondo me, 3 trekking da non perdere sull’Isola di Skye.
The Quiraing, il trekking più spettacolare di Skye
Quiraing, o Cuith-raing in gaelico, è il maestoso altopiano vulcanico che domina la Trotternish Peninsula, nel nord di Skye.
Nonostante sia meno famoso di quello all’Old Man of Storr, se volete cimentarvi nel trekking più spettacolare dell’Isola di Skye è qui che dovete venire.
Informazioni tecniche trekking a Quiraing
- Punto di partenza: parcheggio lungo la strada che collega i villaggi di Uig e Staffin.
Il parcheggio può ospitare fino a 100 auto, ma nella stagione estiva si riempie rapidamente quindi meglio arrivare qui di primissima mattina o nel tardo pomeriggio sfruttando le tante ore di luce: il costo è di 3£ fino a 3 ore e 5£ fino a 6 ore (le macchinette accettano sia monete che pagamento contactless). - Durata: il giro ad anello è lungo circa 7km e volendo in un paio d’ore si fa, ma con le soste fotografiche – impossibile non fermarsi continuamente! – calcolate almeno 3 ore.
- Difficoltà: E – Escursionistica, non ci sono tratti esposti ma è un trekking da fare con buone condizioni meteo.
Fate attenzione soprattutto al vento e alla nebbia che qui sale molto velocemente.
Il percorso del trekking a Quiraing
Già dal parcheggio il panorama è incredibile, tanto che gran parte dei turisti si limita a fermarsi al viewpoint per scattare qualche foto.
Ma vi assicuro che più si va avanti e più si è catapultati in un luogo talmente bello da sembrare irreale.
Il percorso è ben tracciato e inizialmente si sviluppa in falsopiano fino ad arrivare ad un primo bivio: qui si prosegue tenendo il sentiero inferiore fino ad arrivare, dopo circa 20-30 minuti di cammino, al cospetto delle formazioni rocciose chiamate The Needle e The Prison.
Ignorando le diramazioni sulla destra, si prosegue lungo il sentiero che sale rapidamente per il crinale rimanendo vicino alla parete rocciosa.
Man mano che si procede il panorama si fa ancora più spettacolare: guardando verso est si possono ammirare il villaggio di Staffin, i profili delle isole di Raasay e Rona e oltre, sullo sfondo, le Torridon Hills.
Una volta arrivati in cima, a circa 540 metri di altezza, si inizia la discesa lungo il sentiero che, attraverso un pendio erboso, si ricongiunge al bivio iniziale da dove poi si ritorna velocemente al parcheggio.
Old Man of Storr, il trekking più famoso di Skye
L’Old Man of Storr, Bodach an Stòr in gaelico, è un pinnacolo di roccia basaltica che con i suoi 55 metri d’altezza può essere visto da chilometri e chilometri di distanza.
Siamo sempre nella Trotternish Peninsula e questo è sicuramente il trekking più famoso e gettonato di Skye, anche perché più semplice e breve rispetto a Quiraing.
Informazioni tecniche trekking all’Old Man of Storr
- Punto di partenza: parcheggio lungo la A855, a circa 15 minuti da Portree.
Il parcheggio è enorme e sempre affollatissimo durante la stagione estiva: anche qui vale la regola di arrivare presto al mattino oppure puntare sul tardo pomeriggio.
Il costo è di 6£ fino a 6 ore e 7£ fino a 12 ore (anche qui le macchinette accettano sia monete che pagamento contactless). - Durata: la lunghezza del percorso a/r è di circa 4 km con un tempo medio di percorrenza di circa 1 ora e 30 minuti, ma con le soste fotografiche mettete in conto almeno un paio d’ore.
- Difficoltà: E – Escursionistica, non ci sono tratti esposti o particolarmente complicati, ma il percorso in alcuni tratti è abbastanza ripido.
Il percorso del trekking all’Old Man of Storr
Il sentiero per l’Old Man of Storr è ben segnalato ed inizia in prossimità di un cancello dove è presente anche un pannello informativo.
Oltrepassato – e richiuso – il cancello, si segue il tracciato di ghiaia che risale il fianco della collina fino al bivio: entrambe le opzioni si ricongiungono più in alto, ma vi consiglio di tenere la sinistra all’andata e fare il percorso inverso al ritorno, anche perché così facendo vi godrete questa prima parte del trekking con molta meno gente.
Il sentiero si ricongiunge alla base della salita che conduce letteralmente ai piedi dell’Old Man of Storr: questo è probabilmente il tratto più impegnativo perché più ripido, anche se i gradini facilitano un pochino la salita.
Per scattare la foto più famosa dell’Old Man of Storr bisogna salire ancora un pochino, verso una specie di terrazza naturale rialzata: quest’ultima fatica sarà ricompensata da una vista a dir poco incredibile.
Il ritorno avviene esattamente lungo lo stesso percorso, ma è molto più veloce essendo tutto in discesa.
Brother’s Point, un trekking bellissimo lontano dalla folla
Quello a Brother’s Point è, per ora, un trekking poco conosciuto, il che lo rende perfetto se volete fuggire dalla folla durante la vostra visita di Skye.
Informazioni tecniche trekking a Brother’s Point
- Punto di partenza: piccolo parcheggio libero lungo la A855, più o meno all’altezza del The Glenview B&B.
L’attacco del sentiero si trova dall’altro lato della strada, dove c’è l’indicazione Rùbha nam Bràithrean, nome gaelico di Brother’s Point. - Durata: la lunghezza del percorso a/r è di circa 3,5 km con un tempo medio di percorrenza di circa 1 ora e 30 minuti/2 ore a seconda delle soste fotografiche.
- Difficoltà: E – Escursionistica, sentiero privo di particolari difficoltà, ad eccezione del tratto finale in prossimità della scogliera che può essere non adatto a tutti (ma vi basterà non proseguire oltre e tornare indietro).
Importante sapere che si tratta di una zona paludosa ed è facile trovare fango anche in piena estate.
Il percorso del trekking a Brother’s Point
Imboccato l’inizio del sentiero, si seguono le (uniche) indicazioni che conducono fino alla spiaggia attraverso alcuni terreni agricoli.
In prossimità della spiaggia si incomincia ad intravedere la penisola di Brother’s Point e il percorso diventa quindi intuitivo: fate però attenzione perché questa zona, quasi paludosa, è spesso bagnata e fangosa per via dell’attraversamento di ruscelli sotterranei e sono indispensabili delle buone scarpe da trekking.
Anche in questo caso non c’è un vero e proprio sentiero tracciato, ma è relativamente facile orientarsi: non resta che farsi strada cercando di sprofondare nel fango il meno possibile!
L’ultimo tratto dell’escursione si sviluppa lungo la scogliera che conduce direttamente alla penisola di Brother’s Point.
Questo è l’unico passaggio dell’intero trekking in cui bisogna fare attenzione, soprattutto se decidete di andare oltre la sezione centrale chiamata Dun Hasan, dove per salire bisogna un po’ aiutarsi con le mani: da valutarne attentamente la fattibilità anche in base alle condizioni meteo (noi siamo stati fortunatissimi perché era una splendida giornata di sole anche senza vento).
Una volta scesi dall’altro alto, ci si ritrova su un inaspettatamente pianeggiante spiazzo erboso da cui ammirare uno splendido panorama: si riescono persino a vedere la cascata di Kilt Rock e l’Old Man of Storr.
Per tornare al parcheggio si segue semplicemente lo stesso percorso a ritroso.
Tutti e tre questi trekking meritano di essere percorsi:
- Quiraing è quello con il paesaggio più spettacolare
- l’Old Man of Storr è iconico
- Brother’s Point è perfetto se volete ritagliarvi un momento di solitudine in mezzo alla natura primordiale di Skye.
A voi la scelta!
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